Intervista esclusiva a Marco La Rosa: "Novara posto ideale per fare calcio. Trapani resta nel mio cuore. Le favorite in Serie C? Secondo me…"
Intervista esclusiva a Marco La Rosa. Imprenditore del settore farmaceutico, dal 15 dicembre 2023 è il Presidente del Novara Football Club, società militante, attualmente, nel Girone A di Serie C. All'interno del Consiglio di Amministrazione (CdA) sono presenti anche Fabio Boveri e Pietro Lo Monaco. In passato, egli ha ricoperto il ruolo di patron della società FC Trapani 1905, oltre che dell'ASD Giarre Calcio.
Intervista esclusiva a Marco La Rosa. L'attuale Presidente del Novara Football Club, di origini siciliane, ha condiviso le proprie osservazioni che riguardano il club piemontese, soffermandosi sull’attuale status della squadra allenata da Giacomo Gattuso, oltre che dire la propria su altri club militanti in Serie C, tra cui quelli favoriti a contendersi la vittoria dei rispettivi campionati. Non sono mancate belle parole anche nei riguardi dell'ultimo club da egli presieduto, il Trapani. Tra le sue dichiarazioni, anche un messaggio rivolto a tutti i tifosi del Novara.
Presidente La Rosa, buongiorno. Grazie per aver accettato l'invito della nostra Redazione.
È notizia di pochi giorni fa, pubblicata anche dal quotidiano "La Stampa" lo scorso 12 novembre, del trasferimento delle quote di maggioranza del Novara alla Famiglia Boveri nella misura del 50%, con Marco La Rosa e Pietro Lo Monaco proprietari del 25% a testa. Può confermare che siano questi i numeri della ripartizione societaria?
Sì, confermo. C'è anche un atto notarile che attesta questa suddivisione. Inizialmente, quando mi ero insediato da pochissimo tempo alla presidenza del Novara, si era prospettata l'ipotesi di quattro potenziali azionisti con quote da ripartire al 25% ciascuno. Nel corso del tempo, tutti gli attuali soci hanno provato a trovare il quarto profilo da inserire nel Consiglio di Amministrazione; ci sono state delle proposte, tra cui anche quella di un potenziale acquirente arabo che aveva intrapreso contatti diretti con Lo Monaco, ma abbiamo ritenuto che non ci fossero le condizioni giuste per poterle accettare. In virtù di questa condizione, al momento, abbiamo valutato tutti insieme questa ripartizione la più giusta per salvaguardare al meglio l'assetto societario di questo club.
C'è da aggiungere che sia i Boveri che il sottoscritto siamo in attesa di ricevere ulteriori indicazioni circa il 25% di Lo Monaco, in quanto quest'ultimo ha presentato, in diverse occasioni, anche la possibilità di cedere la propria quota. Vedremo, quindi, se potremo ottenere il diritto di prelazione da esercitare sulla stessa. Al momento, c'è questa fase di stallo.
Marco La Rosa, invece, è sicuro di voler restare all'interno del Novara?
Sì, questa è la mia intenzione. Sono fermamente sicuro dell'accordo che è stato appena trovato tra le parti, oltre che pienamente soddisfatto. Essere parte integrante del progetto del Novara è il mio più grande desiderio, al momento.
In virtù di questa ultima ripartizione delle quote societarie, crede che i tifosi continueranno, ugualmente, a chiamare Marco La Rosa con l'appellativo di "Presidente"?
Penso di sì. Poi, nella vita, non si può mai sapere come potranno cambiare le cose, tra cui i rapporti interpersonali. Continuare a riconoscermi come Presidente, proprio perché mi sono insediato come tale, resterebbe una grande soddisfazione personale. Naturalmente, al di là degli appellativi, l'aspetto importante sarà la condivisione delle scelte prese dal Consiglio di Amministrazione, anche sull'attribuzione dei ruoli societari. Se continuerò a essere il Presidente, lo farò con estremo piacere, oltre che con grande orgoglio.
Durante l'intervallo dell'ultima gara in trasferta contro il Padova, Lei ha dichiarato ai microfoni di Rai Sport che quello del Novara è un progetto triennale per poter ambire a traguardi che la città e i tifosi meritano, ecco il riferimento ai traguardi e il ritorno in Serie A principalmente?
Bisogna andarci un po' con i "piedi di piombo", quando si tratta di avere certe ambizioni. L'obiettivo primario, entro questi tre anni, è costruire una squadra che possa essere protagonista in Serie C, per poi ambire alla promozione in Serie B. Non credo che si tratti di una cosa da poco per il Novara. Non bisogna fare voli pindarici, perché sono necessari anche dei tempi per costruire una società solida e un organico all'altezza di raggiungere un traguardo di questa portata. Se riusciremo a superare questo importantissimo step della cadetteria, potremo pensare di guardare anche oltre. Non sarà affatto facile, ma sarà intento di tutta l'attuale società riuscire a portare il nome del Novara il più in alto possibile. Me lo auguro con tutto il cuore che potremo riuscirci tutti insieme.
Il Novara è uscito sconfitto per 2-1 contro il Padova, ma giocando la gara a viso aperto fino all'ultimo secondo. Quali sono state le impressioni di Marco La Rosa sull'attuale prima in classifica del Girone A di Serie C?
Come ebbi modo di dichiarare anche in diretta televisiva, e ribadisco, il Padova è una squadra che merita ampiamente il primo posto in classifica. Oltre ad avere grandi individualità, prima di tutto, è una squadra. È molto compatta, ha una difesa arcigna, centrocampisti che pressano alti e s'inseriscono nella fase d'attacco con una certa frequenza, punti di riferimento in attacco che concretizzano al meglio tutto il gioco che, oltre a essere efficace, è anche molto bello da vedere. Ha dimostrato di avere una grande condizione atletica e agisce quasi a memoria. Resta ampiamente la favorita per il salto di categoria, anche se non bisogna affatto dimenticare il Vicenza che farà l'impossibile per raggiungere lo stesso obiettivo della diretta rivale.
Siamo a novembre, il campionato è ancora lungo e nel calcio può accedere tutto e il suo contrario. Sono tante le dinamiche che possono determinare il successo o l'insuccesso, nessuno è in grado di prevederle. Ripeto, onore e merito al Padova che è al primo posto senza alcun dubbio, ma avrà un degno avversario per la lotta al campionato.
Invece, quali sono le considerazioni di Marco La Rosa sul campionato del Novara, fino a oggi disputato? Giacomo Gattuso merita di far parte del progetto triennale sul quale sta investendo la società?
Abbiamo confermato buona parte della squadra che ha disputato egregiamente la seconda parte dello scorso campionato, riuscendo a tenere calciatori importanti, oltre che seri e professionali. L'ossatura della squadra, in gran parte, è rimasta così come ci eravamo prefissati. Sono stati aggiunti nuovi innesti che hanno portato ulteriore forza all’organico, sperando che anch’essi potranno essere un riferimento per il futuro di questa squadra, come ha già dimostrato chi ha scelto di restare qui con noi. Vedo tanto impegno e confido in un gruppo ancora più compatto, in cui tutti abbiano desiderio di aiutarsi e di rendere al meglio delle proprie possibilità. Mi ritengo soddisfatto dell'organico di cui disponiamo in questa stagione, ma mi aspetto di vedere la voglia di migliorarsi da parte di ciascuno, affinché si possa puntare tutti insieme a traguardi più ambiziosi entro la prossima stagione.
Confido molto sulla crescita di tutti i nostri giovani. Credo che resti, tra tutti, l'obiettivo primario del Novara. C'è un gruppo piuttosto interessante racchiuso dalla classe 2002 a quella 2005, sul quale tutto lo staff tecnico sta lavorando con grande meticolosità per proiettarlo, quanto prima, nella prima squadra. Esempi di grandi aspettative ne stiamo già vedendo: tra questi, mi piace citare Giuseppe Agyemang e Adrian Cannavaro. Stanno avendo un rendimento più che buono e ci aspettiamo di vederli ancora più forti.
Sul profilo dei risultati, sono rimasto deluso dall'ultima partita che abbiamo disputato contro la Clodiense. Abbiamo un po' demeritato e ho visto una piccola inversione di tendenza. Il centrocampo ha sofferto dell'assenza di alcuni titolari, ma non deve essere un alibi. Una giornata storta può capitare, ci mancherebbe, ma occorrerà ritrovare di nuovo quella voglia di fare bene che ho visto dalla squadra fino a qualche giornata fa. Per ora, siamo in una condizione di classifica conquistata con merito e cercheremo di fare un ulteriore balzo in avanti per inserirci nel gruppo di squadre che parteciperanno ai Playoff.
Giacomo Gattuso è un tecnico da me molto stimato. È quello ideale che il Novara possa avere sino a oggi, perché conosce bene i calciatori e porta con sé anche l'importante esperienza, a mio parere molto positiva, vissuta ai tempi del Como.
Circa le scelte di carattere puramente tecnico, chi della società ha più peso sulle valutazioni finali?
La società dà indicazioni di massima, ma il mercato è una competenza che riguarda il Direttore Sportivo, Federico Boveri. La decisione finale spetta a lui, perché è la figura di riferimento che detiene una grande responsabilità. Ha la fiducia di tutti, a cominciare dal Presidente. Ha preso il posto, da poco tempo, del compianto Christian Argurio. Ne approfitto di questa intervista per ricordarlo, ancora una volta, perché è stata una perdita importantissima, avvenuta senza che nessuno se l'aspettasse. Aveva grandi doti umane, oltre che professionali.
Perché Marco La Rosa ha scelto proprio Novara come nuova esperienza personale?
Perché Novara è una città che sta continuando, da diverso tempo, a darmi belle soddisfazioni di carattere prettamente personale, oltre che essere un nome importante nel panorama calcistico italiano. È la piazza giusta dove poter fare calcio, anche di una certa qualità, l'ambiente ideale in cui si può esprimere liberamente la propria passione da unire a buoni propositi di lavoro. Si è trattato di una scelta compiuta senza esitazioni e sono felice di riuscire a portarla avanti con grande entusiasmo.
Marco La Rosa è stato anche presidente del Giarre prima e del Trapani Calcio poi. Quale esperienza è stata per Lei quest'ultima e per quali motivi ha lasciato questa società, attualmente proprietaria di Valerio Antonini?
Per me, Trapani è stata un'esperienza importantissima e resterà nel mio cuore. Paradossalmente, quella stagione (2022/2023, ndr) non iniziò nel migliore dei modi, anche sul profilo dei risultati da parte della squadra. Per invertire la tendenza negativa ci fu tantissimo impegno da parte di tutti, a tal punto da arrivare a vincere i Playoff al termine di un campionato lunghissimo ed estenuante. Non fummo ripescati per pochissimo, una beffa. Si trattò di un'annata emozionante, anche se piuttosto complessa da gestire. Personalmente, mi ero preparato per un'ulteriore stagione ma ci fu il "ciclone" Antonini che volle a tutti i costi il club.
Dinanzi a un'offerta molto importante che mi fu proposta, dovetti cedere con grande rammarico. Ritenni che fosse anche giusto passare il timone a un imprenditore così desideroso di effettuare investimenti importantissimi. Trapani, con Antonini, ha trovato e sta avendo un riferimento affidabile che porterà benefici non soltanto alla squadra ma all'intera città. Sono sicuro che tutti gli sforzi compiuti gli porteranno i risultati che merita.
Quali sono gli aspetti più delicati da gestire, per un presidente, in una società di calcio della Serie C? A Novara è più agevole che a Trapani?
Essere un presidente di una squadra di Serie C è difficile in qualsiasi posto. Implica tante responsabilità, tra cui la gestione finanziaria che resta di primaria importanza, non soltanto per il Novara. Sono sempre stato dell'idea che funzioni l'equazione secondo cui vince chi spende meglio e ha più competenza, non chi spende di più senza essere oculati nelle scelte. Purtroppo, ma anche per fortuna, nel calcio non basta avere il blasone e disporre di grandi capitali per ottenere i risultati prefissati.
Proprio nel Girone C, la Juve Stabia dello scorso anno fu l'esempio di come si potesse vincere un campionato con pieno merito, malgrado disponesse di un budget più ridotto di quello di altri club che hanno investito tanto sul mercato dei calciatori. Anche negli altri due gironi ne furono esempio la Carrarese e il Mantova. Potrei citare gli esempi virtuosi dell'Audace Cerignola, del Monopoli, del Picerno, società che sono sempre in gioco da diversi anni e che stanno investendo tanto sui giovani, proprio come sta facendo il Novara.
Novara è una piazza matura, dove tutti riescono a dare un grande aiuto a questa società, dall'Amministrazione Comunale alla tifoseria, quest'ultima molto passionale ma sana, oltre che di grande correttezza. Anche la stampa è sempre rispettosa nei nostri confronti, oltre che di supporto. A differenza di Trapani, come in tante altre realtà del Sud, le condizioni generali di Novara sono circondate da una pressione mediatica diversa ed è proprio quest'ultima la componente determinante che può caratterizzare il rendimento del lavoro di una dirigenza.
Del Girone C di Serie C, quali sono le favorite per la vittoria del campionato, secondo Marco La Rosa?
Per quanto visto finora, saranno Benevento e Avellino a contenderselo. Sono le due squadre più quotate, sia per la qualità dell'organico che per l'esperienza che aiuta tantissimo nell'ottenere buoni risultati. Non è affatto da escludere la possibilità di vedere qualche "outsider" che possa sorprendere, perché la classifica resta corta e mancano ancora tantissime gare da disputare. Mi piacerebbe vedere che il Catania possa riprendersi, ma non è da escludere che possa, alla lunga, essere tra le prime posizioni. Ci sarà anche il mercato di gennaio, quindi potranno cambiare tanti equilibri. Lo stesso pensiero è per il Trapani, naturalmente.
Diversi club di Serie C sono stati penalizzati in classifica per via di diverse irregolarità amministrative, sanzionate dalla giustizia sportiva. Il Novara potrà restare tranquillo a riguardo, così come i suoi tifosi?
Sì, assolutamente. Il Novara può stare tranquillo. Tutta la dirigenza è molto attenta a portare avanti una gestione dei bilanci corretta. Proprio in virtù di questo aspetto, tengo a esortare la gente di Novara a essere più numerosa allo stadio. Abbiamo già la fortuna di avere una tifoseria compatta e che ci segue, ma il nostro auspicio sarebbe quello di vedere il "Silvio Piola" pieno. Dipenderà molto anche dal nostro rendimento, quindi dai nostri risultati, e di questo siamo consapevoli. Il Novara ha bisogno del supporto della sua gente. Dobbiamo essere tutti uniti per avere i risultati sul campo, oltre che avere entusiasmo nel pensare di raggiungere qualcosa d'importante.
Mi è dispiaciuto vedere che gli abbonati non siano stati numerosissimi in questa stagione, ma posso comprendere che il rendimento dello scorso anno abbia inciso profondamente su questa scelta. Non nascondo che anche il caro abbonamenti abbia influito, rispetto alla scorsa stagione in cui i prezzi erano piuttosto inferiori. Cercheremo di migliorare anche su questo aspetto per venire incontro ai tifosi, adottando una politica più propositiva.
Le prossime verifiche per la messa in sicurezza sono previste il prossimo 3 dicembre. C'è il serio rischio che, tra qualche settimana, il "Silvio Piola" resti chiuso al pubblico?
No, ci stiamo adoperando in maniera piuttosto alacre affinché per quella data sia tutto regolarmente ripristinato. Anche l'Amministrazione Comunale ci sta ampiamente supportando, per cui sono pienamente ottimista per quanto riguarda questa problematica. Avere la tifoseria e la gente di Novara allo stadio è di primaria importanza per la squadra.
Qual è la società calcistica "modello" in Italia e in Europa, a cui Marco La Rosa potrebbe ispirarsi?
Non si tratta di ispirarsi ad una società, ma a dei principi. Il primo pensiero è nell'organizzare una società seria, con un organigramma che ricopra diversi ruoli fondamentali. È piuttosto scontato affermare che faccia la differenza una grande competenza, soprattutto da chi è preposto a scegliere i calciatori. Personalmente, non sono mai stato ammaliato dai nomi di calciatori già conclamati, bensì da quelli davvero motivati. Anche chi si occupa di gestire lo scouting sa di avere una grande responsabilità, oltre che la soddisfazione personale di riuscire a trovare quei giovani che possano essere realmente di lunga prospettiva.
Ci sono tantissimi giovani di grandi potenzialità che, purtroppo, non riescono a emergere per via di certe dinamiche che esistono nel calcio italiano, sulle quali, almeno per ora, preferisco sorvolare.
Presidente La Rosa, è stato gentilissimo per aver condiviso i Suoi pensieri. La ringraziamo per questa intervista e Le auguriamo il meglio per questa stagione.
Grazie a Voi per l'invito, è stato un vero piacere per me.