Intervista esclusiva a Stefan Schwoch: “Toro, col Cholito puoi scalare la classifica. Napoli forte grazie a Conte. Venezia, prendi un difensore. Sergio Conceicao…”
Abbiamo contattato in esclusiva Stefan Schwoch, l'ex attaccante italiano molto noto al grande pubblico per le numerose segnature realizzate soprattutto nella serie cadetta. Con lui abbiamo analizzato alcuni temi che riguardano le sue ex squadre e non solo.
Nelle ultime ore abbiamo raggiunto in esclusiva Stefan Schwoch, ex calciatore di Serie A e B. Nella serie cadetta, in particolare, detiene il record di rappresentare l’attaccante più prolifico dell’intera sua storia. Da tanti anni è un commentatore sportivo, in particolare della pay tv Dazn, ma con un passato anche da dirigente sportivo, nel Vicenza.
Abbiamo approfittato della sua disponibilità per parlare di alcune delle sue ex squadre da giocatore e non solo. In particolare, ci ha detto la sua su Torino, Napoli, Venezia e Vicenza, senza tralasciare i temi più generali a livello calcistico, a cominciare da un commento sulla recente Supercoppa Italiana.
Salve Stefan Schwoch. Come vedi il Venezia nella lotta per non retrocedere? Giusto rinnovare la fiducia ad Eusebio Di Francesco? In quali settori andresti ad operare in particolare nel mercato di gennaio?
La speranza di salvarsi c’è ed è concreta, l’allenatore ha trasmesso un’identità di gioco precisa, perché Di Francesco è un cultore del bel gioco. Certo, si dice nell’ambiente che anche il Frosinone era bello da vedersi nella scorsa stagione, ma poi è retrocesso. I giocatori del Venezia devono diventare più brutti, sporchi e cattivi. Hanno perso dei punti proprio per mancanza di cattiveria e ogni punto può incidere in maniera decisiva sulla salvezza.
La mancanza principale della squadra, secondo me, è quella di aver subito qualche goal di troppo. Hanno dimostrato poca solidità in situazioni di vantaggio nel punteggio. Il mio consiglio sarebbe quello di prendere un giocatore esperto che possa dare qualcosa in più dietro. L’ideale, secondo me, sarebbe Pablo Marì del Monza.
Il direttore generale del Vicenza, Werner Seeber, ha detto di credere ancora nella rimonta sul Padova nel girone A di Serie C, dove inseguono a dieci punti di distacco. La reputi anche tu davvero possibile?
È possibile finché la matematica gliene dà la possibilità, ma è molto difficile. È giusto però che, nella posizione in cui è, Seeber dica di crederci alla grande. Il mio dubbio sta nel fatto che difficilmente Padova e Vicenza perdono punti con le altre squadre, perché sono troppo più forti rispetto alle avversarie. Il Padova, poi, può andare in campo molto più tranquillo, perché sa di potersi giocare tanti jolly diversi prima di mettere in pericolo il primo posto nel girone; quindi, le partite le affronta senza timori. Questo rappresenta un vantaggio psicologico enorme.
Dopo il netto successo di Firenze, il Napoli si è rilanciato alla grandissima nella lotta per lo scudetto. Quale può essere il punto di forza e quello debole della squadra di Conte?
I punti di forza sono il gruppo e l’allenatore che non molla mai e che cerca sempre di ottenere il massimo da qualunque situazione.
Il punto debole può essere la solidità offensiva perché, tolta l’ultima partita, la squadra non ha segnato tantissimo. Dietro, invece, già ora sono ok e col recupero di Buongiorno saranno ancora più forti. Un altro pericolo, dopo una vittoria come quella di Firenze, può essere quello di farti sembrare che il cammino sia più facile del dovuto, ma con Conte questa è una cosa impossibile, perché lavora tantissimo sulla testa dei calciatori.
Passiamo al Torino. Un centrocampista (forse Casadei, anche se piace a molte squadre) ed una prima punta per rilanciare le ambizioni granata a gennaio. Oltre ad una salvezza tranquilla, possono provare a fare qualcosa di più nella seconda metà di stagione? E poi che voto daresti alla lunga presidenza di Cairo e perché?
L’obiettivo iniziale dei granata penso sia stato l’Europa o, quantomeno, quello di restare stabilmente nella parte sinistra della classifica. Il Cholito Simeone sarebbe il top, Casadei o un altro centro centrocampista con quelle caratteristiche aggiungerebbe senz’altro qualità alla squadra, ma il punto di forza del Torino per me resta il fatto che ha un grandissimo allenatore, con idee molto propositive (Vanoli, ndr).
Su Cairo che dire? Il Toro ha fatto quasi sempre campionati tranquilli, anche se ha dimostrato poco feeling con l’Europa. Con i tifosi non è mai scoccato l’amore perché, quando si è il presidente di una squadra così gloriosa, ti chiedono tanto. Ma agli stessi supporter granata ricorderei sempre quel famoso proverbio: “Sai quel che lasci e non sai quel che trovi”.
Quale squadra vedi come possibile sorpresa positiva dalla seconda parte di stagione di Serie A e perché?
Secondo me potrebbe essere proprio il Torino, se prende il Cholito ed un bel centrocampista. Secondo me si può fare protagonista di una grande rimonta nel girone di ritorno della Serie A.
Stefan Schwoch, il Milan ha vinto la Supercoppa: trovi meritato alla fine il successo dei rossoneri? Conceicao può riportare il Milan almeno in zona Champions?
Il successo è assolutamente meritato; non era facile vincere il trofeo, ma i rossoneri ci sono riusciti dimostrando di non voler mollare in entrambe le partite disputate. Vincere un derby non è mai facile. L’inserimento di Leao ed il ritrovato Theo Hernandez hanno fatto la differenza.
A differenza di Fonseca, Conceicao è un allenatore che sa usare più il bastone, anche se lo stesso ex tecnico della Roma aveva saputo prendere delle decisioni difficili, come quelle di mettere fuori squadra proprio Theo e Leao. L’ex giocatore di Lazio, Parma ed Inter può dare carica, grinta ed ora con questo esordio vincente può anche lavorare più tranquillamente sulla testa della sua nuova squadra. Tutto ciò può agevolarlo nella rincorsa alla Champions League, che io vedo assolutamente possibile.