Play off di Champions; sempre più un tabù per le italiane
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Il Napoli due anni fa non riuscì a superare l'Atletico Bilbao. Al San Paolo i partenopei impattarono, invece alla Cattedrale di San Mames il definitivo tracollo per 3-1. Qualificate quindi alla fase ai gironi solo Juventus (campione d'Italia) e la Roma come seconda. I bianconeri, poi, arrivarono fino alla finale persa solo con il Barcellona 3-1 a Berlino. L'anno dopo la Lazio partiva favorita grazie al risultato dell'andata per 1-0 all'Olimpico e invece poi in Germania sul prato del Leverkusen sprofondò in stile Roma questa stagione per 3-0. Ai gironi ancora la Juventus come campione d'Italia e la Roma per la seconda posizione ottenuta il torneo scorso. Entrambe poi usciranno agli ottavi rispettivamente contro due blasoni: Bayern Monaco e Real Madrid.
Il Porto questa volta non era certo inferiore ad Atletico Bilbao e Bayer Leverkusen. Una nobile decaduta, ma domabile e con attenzione e cura dei particolari senza nervosismi si poteva eliminare. Per il calcio italiano, i playoff per l’accesso alla fase a gironi di Champions saranno pure maledetti, ma la Roma ci ha messo tanto del suo. I giallorossi partivano con il buon pari di Oporto da difendere, ma si sono buttati via, con le follie di De Rossi ed Emerson a cavallo di metà gara che hanno reso ancor più difficile una partita dove la Roma già di suo non aveva approcciato nel modo giusto.
Da quando Platini ha cambiato il format dei preliminari, dividendo i destini dei club delle nazioni guida da quello dei paesi emergenti, lo score è sconfortante: solo la Fiorentina (Sporting Lisbona nel 2009) e il Milan (Psv nel 2013) hanno superato l’ostacolo. In altre 5 occasioni la corsa nella Champions League è finita prima di cominciare: Sampdoria (2010), Udinese (2011 e 2012), Napoli (2014) e Lazio (2015). Colpa nostra, ma anche difficoltà ad entrare nell’urna con posizioni non favorevoli e con il rischio di pescare male nel sorteggio.