Serie B, come cambiano le gerarchie dopo il mercato? Palermo oculato, rivoluzione Lecco
Come sempre dopo la fine del mercato di gennaio in Serie B inizia un altro campionato. Quasi tutti i club si sono mossi, qualcuno ha stravolto l'organico, eppure le differenze dei valori emersi durante il girone d'andata potrebbero non venire stravolte
Brescia, Pisa e Sampdoria sono le squadre di Serie B maggiormente deluse dopo la fine del mercato. Rondinelle e nerazzurri non sono riuscite a piazzare l’acquisto in difesa tanto atteso. Inevitabile quando ci si riduce all’ultimo per cercare di concludere un’operazione. Fatto sta che Maran si ritrova una rosa invariata, non il massimo per chi già nel mercato estivo era stato condizionato dai noti ritardi. Aquilani ha invece inserito il solo Bonfanti in attacco, già andato in gol, e chissà se basterà per uscire dall’anonimato della prima parte di stagione.
Serie B: Cremonese regina del mercato, ritocchi per il Palermo
Detto dell’immobilismo della capolista Parma, che si è limitata a liberarsi dell’ingaggio di Inglese, e di quello del Venezia, il cui allenatore Paolo Vanoli è stato durissimo con la società commentando la cessione di Johnsen alla Cremonese, ci siamo già soffermati su come il mercato ha cambiato la lotta per la promozione in A. I grigiorossi hanno innestato qualità ed esperienza, mentre Strefezza può far decollare il Como, che ha acquistato anche il solito manipolo di stranieri. Bene anche il Palermo, che con un innesto per reparto (Diakitè, Ranocchia e Traorè) ha alzato il livello della rosa. Il campo dirà se basterà per rimontare verso la zona promozione diretta.
Mercato Serie B: il Lecco rifà la squadra, ma quante incognite
E in basso? La classifica è cortissima, ma le delusioni Bari e Pisa sembrano essere attrezzate per evitare guai. Discorso a parte per la Sampdoria, ancora costretta all'immobilismo, ma che dal mercato degli svincolati può trovare con Okaka i gol per chiudere senza patemi un’annata tormentata. A cercare di evitare i quattro posti che manderanno in C sembrano quindi dover essere le ultime sei dell’attuale classifica, racchiuse in quattro punti. Tutte sono state molto attive, perché se non andare in A può essere una delusione, sprofondare in terza serie rischia di essere un dramma sportivo. Soprattutto per squadre come lo Spezia, partite con altri programmi. Il Lecco ha rifatto la rosa da capo. Bonazzoli e Malgrati dovranno integrare 14 nuovi elementi. Missione difficile, perché tanti di questi hanno poca esperienza in B e chi ce l’ha, come Capradossi e soprattutto Inglese, non gioca da tempo e non è abituato a lottare per salvarsi.
Ascoli d'esperienza, nasce uno Spezia "italiano"
Sensazione? Ai blucelesti servirà comunque un miracolo, così come alla Feralpisalò, che forse si è fidata troppo dei buoni risultati messi in fila proprio a mercato aperto. Di impresa si potrebbe invece parlare per la Ternana, che neppure a gennaio è venuta meno alla linea verde, se non verdissima, sposata la scorsa estate dalla nuova proprietà, con l’unica eccezione di Pereiro, erede di Falletti. L’impressione è che a stare meglio sia quindi chi già… non stava male, almeno a livello di qualità. Perché Spezia, Ascoli e Südtirol avevano già tutto per stazionare in zone più tranquille, ma le società, resesi conto della situazione critica, si sono mosse di conseguenza sul mercato. Bianconeri e altoatesini hanno tenuto i migliori e innestato italiani o stranieri che l’Italia già la conoscono, sempre una buona idea a questi livelli, e finalmente la stessa scelta è stata fatta dallo Spezia. Con Mateju, Nagy e Falcinelli, ma anche Di Serio e Vignali, oltre che grazie alle conferme di Moro e Verde, D’Angelo può riuscire a scrivere un finale lieto a una stagione tribolata.