David Di Michele a SuperNews: "Fa male vedere la Reggina ridotta così. Il Toro può sognare in grande, la Salernitana..."
La redazione di SuperNews ha avuto il piacere di intervistare David Di Michele, ex attaccante di varie squadre tra Serie A e Serie B come Salernitana, Reggina, Lecce, Torino e Foggia. Oggi allenatore dell'Ascoli Primavera, nel campionato di Primavera 2, ecco cosa ci ha detto.
SuperNews ha avuto il piacere di intervistare David Di Michele, oggi allenatore dell'Ascoli Primavera ed in passato ex calciatore di Salernitana, Foggia, Torino, West Ham, Lecce, Chievo e Reggina. Ecco cosa ha detto ai nostri microfoni in merito alla sua squadra attuale ed alle sue vecchie compagini.
Che prospettive avete per questa stagione? Pensate di poter lottare per salire in Primavera 1?
Abbiamo una squadra di giovani interessanti, dal 2004 al 2006, ma anche e soprattutto quelli del 2007 e 2008 che stanno in Under 17 ma sono già di alto livello. Ci stiamo conoscendo, non appena iniziamo a capire chi siamo davvero e cosa vogliamo potremo tranquillamente lottare fino alla fine per la promozione diretta o almeno per i playoff. Ricordiamoci che è un campionato difficile, con squadre blasonate: noi però possiamo dare filo da torcere a parecchi.
Quale pensi che sia il ragazzo con più prospettive nella tua squadra?
Difficile dire un solo nome: ci sono parecchi giovani che hanno tantissimo da dare e da imparare. Inoltre ci sono diversi ragazzi anche più giovani che possono crescere e che l'Ascoli sta monitorando da almeno un paio d'anni. C'è Cosimi che ha già esordito in Serie B e non può che far piacere: questo è anche uno stimolo per gli altri, perché chiaramente fa capire che se uno lavora bene, si allena bene e con passione e caparbietà può arrivare in prima squadra. Noi speriamo che, come già è successo a Cosimi, possa accadere per più ragazzi possibili.
Parlando di tue ex squadre, che giustificazione dai al momento no della Salernitana?
Sicuramente il caso Dia ha inciso, è stato causa di nervosismo e confusione: la squadra gioca, ma alle prime difficoltà esce fuori la poca lucidità mentale. Basti vedere anche col Torino, non appena vanno in avanti poi non sanno come far male, anche perché non hanno i giocatori per fare le ripartenze: Dia è uno che sa legare i reparti ma sa anche giocare in profondità, mentre Botheim fa più fatica a giocare così.
Quanto fa male vedere una piazza come quella della Reggina in questa difficoltà?
Fa malissimo, era una cosa inaspettata davvero: Reggio paga tante situazioni di pseudo-presidenti, di persone che millantano ma poi alla fine non fanno nulla. Mi dispiace perché a rimetterci sono i tifosi e la società: ho a cuore la Reggina, è davvero brutto vederli così. Spero che ora chi li ha ripresi dalla Serie D abbia la forza di riportarli lì dove meritano: a Reggio purtroppo sono abituati a vivere più sofferenze che gioie negli ultimi periodi, però quando arrivano le gioie sono bravissimi a godersele al 100%. Sono quindi molto vicino a loro, faccio sempre il tifo per la Reggina e spero che possano rialzarsi il prima possibile.
Lecce e Torino sono partite col piede giusto in questo campionato: dove pensi che potranno arrivare?
Sono due squadre che stanno bene fisicamente e mentalmente. D'Aversa e il suo Lecce hanno impressionato più di tutti, perché il tecnico ha preso una squadra che non era neanche sua e si è messo a completa disposizione. Già lo scorso anno Baroni ha fatto bene con il Lecce, però cambiando allenatore cambiano anche i metodi e le idee. Vanno fatti davvero i complimenti all'allenatore dei giallorossi perché, tra l'altro, era da un po' di tempo che non allenava. Il Toro di Juric lo conosciamo tutti, invece: ha grinta e cattiveria, ma adesso ha anche tanta qualità. Sta mettendo in evidenza il gioco e la voglia, e gli manca ancora il gol di Zapata, che quando arriverà può davvero portare la svolta in casa granata. Con Lazio e Roma in difficoltà in classifica, il Torino davvero può sognare in grande e giocare su questo aspetto.
Visto che lavori a stretto contatto con i ragazzi, qual è il giovane che più ti attira nella Serie A di quest’anno?
Ce ne sono tanti, penso a Cambiaghi e Baldanzi, ma poi ci sono anche ragazzi che magari non stanno ancora giocando tantissimo che comunque potranno dire la loro: guarda Isaksen della Lazio, ad esempio, o anche Almqvist che è appena arrivato ma si è già integrato. Insomma, è un bene che giochino tanti ragazzi: certo, sarebbe bello che giocassero anche più italiani, in ottica Nazionale, ma intanto va bene così.