Montella, Milan... E Una storia già vista...

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È notizia dell'altro giorno l’ufficialità del passaggio al Milan di Vincenzo Montella.

Fin qui nulla di strano, visto il valore dimostrato dal tecnico campano, soprattutto negli anni trascorsi alla Fiorentina e le buone cose viste a Catania agli esordi di allenatore.

Nulla, purtroppo, hanno visto i tifosi sampdoriani nella scorsa stagione quando l’aeroplanino sostituì Walter Zenga che, al momento dell’esonero, aveva lasciato la squadra nella parte alta della classifica in posizione abbastanza tranquilla.

Sappiamo poi come è andata: Zenga cacciato a furor di popolo e l’arrivo di Montella salutato come il ritorno a casa di uno dei protagonisti della storia recente blucerchiata, con tanto di elogi del Presidente Ferrero che con Montella contava di aprire un ciclo vincente o comunque denso di soddisfazioni per il futuro.

Il risultato è stato a dir poco scadente, con la Sampdoria che si è trascinata per tutto il campionato nella zona bassa della classifica e salvezza raggiunta solo a poche giornate dal termine.

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Ma ripercorriamo per un attimo la breve storia di allenatore di Montella.

Il primo a concedergli la fiducia di tecnico fu Antonino Pulvirenti a Catania: ottima stagione con gli etnei autori di brillanti prestazioni con gioco spumeggiante e salvezza raggiunta molto prima della fine del campionato con la squadra ben ancorata a centro classifica.

Montella prometteva riconoscenza a Catania ma...arriva la Fiorentina dei Della Valle e l’aeroplanino, dopo un tira e molla col Presidente Pulvirenti, riesce a scappare alla corte viola lasciandosi male con i tifosi catanesi e tutto l’ambiente etneo, sedotti e abbandonati dal tecnico campano.

Arrivano, poi, le tre brillanti annate di Firenze con il raggiungimento costante del quarto posto e la piazza europea, una semifinale di Europa League persa col Siviglia, una finale di Coppa Italia persa col Napoli, un’altra semifinale di Coppa Italia persa con la Juve ma soprattutto tante strabilianti prestazioni sia in Italia che all’Estero: a Firenze ricordano con orgoglio il 4-2 rifilato allo squadrone imbattibile di Conte che vinceva 2-0 a fine primo tempo o le grandi gare col Tottenham e Roma in Europa League.

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Poi, Montella cosa fa: consapevole di aver ottenuto il massimo a Firenze e sottoposto alle lusinghe continue del Milan di Berlusconi, pubblicamente si schiera contro i Della Valle, rei di non poter o voler investire per rendere la Viola competitiva per le prime posizioni chiedendo loro – sul presupposto che il ciclo fosse finito e soprattutto per farsi cacciare – di cedere Borja Valero e Gonzalo Rodriguez, ovvero le colonne portanti della Fiorentina recente.

Il risultato è che anche qui la storia finisce male e Montella viene esonerato:

Però...

I Della Valle gli avevano fatto sottoscrivere una clausola rescissoria che gli impedisce di andare subito al Milan e Montella ne rimane prigioniero almeno per metà stagione fino a quando i rossoneri – utilizzando la sponda Samp-Ferrero - riescono a liberarlo.

Ma la stagione era già iniziata e il Milan è stato costretto ad affidarsi a Mihajlovic, che però non resiste fino alla fine (al suo posto Brocchi).

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Ora, finalmente il buon Vincenzo approda  al Milan, ma anche a Genova i tifosi ci rimangono male e si stanno ancora chiedendo il perché Vincenzino non abbia lasciato il suo posto a fine campionato ma si sia tenuta stretta la panchina doriana proprio fino al 29 giugno.

Forse per paura di rimanere senza panchina? Forse perché la trattativa Milan-cinesi ha tardato sino a fine giugno?

Altro che figliol prodigo e promesse di amore eterno come detto ieri dall’aeroplanino “la Samp resterà sempre nel mio cuore”…

I tifosi sampdoriani, come prima quelli catanesi e quelli viola, dopo averlo amato e idolatrato, si sentono traditi dal tecnico campano:

Speriamo che anche a Milano non vada in scena l’ennesimo tradimento di tifoseria a vantaggio della carriera personale dell’allenatore...