Fiorentina, le dimissioni di Prandelli: tutti i retroscena
In queste ore Cesare Prandelli ha presentato le sue dimissioni dalla Fiorentina: il tecnico lascia la panchina dopo quattro mesi dal suo ritorno in viola. Troppo grande lo stress accumulato per tornare a guidare la squadra del cuore, risultati non soddisfacenti e in aggiunta tanta tensione: sono questi i motivi delle dimissioni.
Il punto di svolta
La sconfitta di domenica contro il Milan ha fatto la differenza: un lieve malore, la necessità di non rilasciare dichiarazione e le voci sulle possibili dimissioni che circolavano già da giorni a Firenze. Infatti, le ultime settimane erano state molto toste, soprattutto dal punto di vista emozionale. Dopo la vittoria contro il Benevento disse di sentirsi "Stanco, molto stanco, vuoto dentro...". Parole che si rispecchiano anche le parole dell'ex ct nella lettera lasciata ai tifosi.
La lettera di Cesare Prandelli
Firenze, 23 marzo 2021. È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore, trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me. La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina. Chi va in campo a questo livello, ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra. In questi mesi è cresciuta dentro di me un'ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro. Ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze che so che sarà capace di capire. Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono.
Cesare Pandelli