Fiorentina, Iachini: "Obiettivo salvezza. Callejon può dare ancora tanto"

Fiorentina Iachini
Il rapporto tra Giuseppe Iachini e la Fiorentina è da film. Subentrato nella stagione 2019/2020 a Montella come traghettatore, viene confermato dalla dirigenza per l'anno successivo, salvo poi essere esonerato dopo le prime difficoltà. Al suo posto Cesare Prandelli. Dopo pochi mesi però redige le dimissioni dalla Viola. E chi guida fino alla salvezza la Fiorentina? Di nuovo Beppe Iachini. Durante la conferenza stampa alla vigilia della partita con il Genoa, in programma sabato 3 aprile alle 15, il tecnico ha espresso il suo stupore: "Non immaginavo di dover tornare, ho massimo rispetto per Prandelli cui mi lega un rapporto di stima e amicizia, credevo che le cose potessero andare meglio, poi è arrivata questa chiamata in un momento di difficoltà come lo scorso anno. Ora c'è da portare in salvo la squadra, mi auguro di poter comprendere in fretta cosa non ha funzionato. Per risalire la classifica chiederò di ripartire dalla certezze e toglierci quelle scorie e quei timori dovuti a questa situazione. Il calcio richiede testa libera e serenità, servirà il contributo di tutti, squadra, società e ambiente. Ora non conta più l'io ma solo il gruppo. Indossiamo una maglia importante e dobbiamo indossarla ogni minuto in tutte le partite".

Iachini e la sua Fiorentina: mancano all'appello i nuovi acquisti

Una certezza che ha caratterizzato la Fiorentina di Iachini sono stati alcuni giocatori in rosa. Partendo dalla retroguardia, con Dragowski, Milenkovic e Pezzella, passando per il centrocampo da Castrovilli e arrivando all'attacco con Ribery e Vlahovic. Chi invece sta mancando all'appello per ora sono i nuovi acquisti. Se Bonaventura al momento rischia di essere rimandato a settembre, rischiano invece la bocciatura CallejonAmrabat. Su di loro Iachini ha dichiarato: "Callejon ha qualità importanti, mi farà piacere recuperare anche lui alla causa della Viola. È un giocatore che può darci ancora tanto, è arrivato per sostituire un po' Chiesa, che facevamo giocare da terzo attaccante o da esterno. Purtroppo appena arrivato ha avuto il Covid e non è stato più disponibile nella mia gestione. Cosa sia accaduto dopo non so. Resta la sua qualità e la sua vivacità: è un giocatore importante, dovremo far sì da recuperarlo in modo che ci possa dare una mano. Ambrabat l'ho visto solo un giorno. Mi aspetto da tutti, e anche da Sofyan, partecipazione e rendimento: è nelle sue corde. Ho fiducia in tutti i componenti della squadra e tutti dovranno rispondere per il bene unico della Fiorentina".