Serie B, cadono le big: sarà la volata delle sorprese?

Il turno di Pasquetta ha segnato l'inizio del rush finale della stagione regolare. Le sconfitte di Parma, Venezia e Cremonese accorciano la classifica e riaccendono la corsa alla promozione diretta, alla quale ora aspira pure il Catanzaro. Sampdoria e Spezia le squadre più in forma

Serie B

La sosta logora chi sta in alto. Sembra essere questo l’inatteso messaggio arrivato dal turno di Pasquetta della Serie B, che ha visto perdere per la prima volta in contemporanea le prime tre della classifica. Un turno arrivato proprio dopo l’ultima pausa del campionato, coincisa con gli impegni delle nazionali. Uno stop benedetto da molti allenatori, dal momento che il torneo non si fermava di fatto da novembre, ma che non sembra essere servito a ricaricare le pile per chi ne aveva bisogno.

Fiatone Parma: il traguardo è vicino, ma...

Il riferimento non può che essere alla capolista Parma. La squadra di Pecchia ha perso in casa contro il sempre meno sorprendente Catanzaro, vedendo svanire l’imbattibilità casalinga. Al netto che le conseguenze in classifica sono state meno gravi del previsto, è innegabile che i crociati stiano attraversando un periodo di appannamento sul piano fisico. Preoccupante il fatto che la sosta del campionato non sia servita per recuperare brillantezza, quella che la squadra ha palesemente mostrato di non avere già prima del sofferto successo sulla Feralpisalò a metà marzo. Il Catanzaro non ha rubato niente, al netto di qualche errore di misura sottoporta del Parma, e si è anzi concesso il lusso di fare il proprio gioco anche al Tardini, senza snaturarsi. L’unico scivolone è stato quindi quello del tecnico Vivarini che alla vigilia del match aveva parlato di primato del Parma frutto più delle individualità che del gioco. In realtà sembra essere esattamente il contrario, perché Pecchia ha messo in piedi una macchina con idee ben chiare che per vincere ha bisogno della miglior condizione atletica e della miglior prova corale.

Cremonese, i soliti limiti rischiano di costare caro

Gli harakiri di Cremonese e Venezia tengono alto l’ottimismo in casa crociata, ma il sigillo alla promozione, che sarebbe arrivato in caso di successo sui calabresi, ancora non c’è e il +8 sulla terza non fa dormire sonni tranquillissimi, anche alla luce di un calendario non agevole. Resta tuttavia più che probabile che per la A diretta ci sia un solo posto a disposizione. Chi se lo prenderà? Sbilanciarsi oggi è impossibile. Troppe le variabili in gioco, a partire dallo stesso calendario. Chi poteva immaginare gli harakiri casalinghi di Cremonese e Venezia? Stroppa, un altro al quale la sosta non ha giovato, ricordando il clamoroso tracollo di Bolzano, ha visto la propria squadra creare e sbagliare tanto, per poi allungarsi di fronte alle ripartenze avversarie. Un cliché che dura dall’inizio della gestione del tecnico lodigiano, che non sembra aver ancora trovato il giusto equilibrio a livello di formazione. Vazquez continua a non essere un fattore, Johnsen non incide e Coda ha perso il killer instinct degli anni migliori. Forse in certi casi schierare meno giocatori offensivi non equivarrebbe ad essere meno propositivi. La gestione del vantaggio non è la qualità migliore neppure del Venezia, al quale però al netto del tracollo contro la Reggiana vanno solo fatti applausi per la capacità di lottare per il massimo traguardo nonostante le problematiche societarie e una rosa numericamente non all’altezza delle rivali, in tutti i reparti.

Il Catanzaro sogna. Sampdoria e Brescia, playoff in pugno

A sorridere quindi del quartetto che sogna il 2° posto sono lo stesso Catanzaro e il Como. I lariani hanno liquidato il Südtirol facendo di necessità virtù grazie al passaggio al 4-4-2 che ha esaltato le mille risorse di una squadra costruita per giocare a calcio. Proprio come quella di Vivarini, che prova a tornare a cullare sogni di promozione diretta. Del resto il Catanzaro (scherzi del calendario asimmetrico) dovrà ospitare nei prossimi 20 giorni tutte le rivali: Como, Cremonese e Venezia nell’ordine, a partire dalla squadra di Roberts proprio nella prossima giornata. Iemmello e compagni hanno già dimostrato di poter vincere e perdere con tutti, ma ad oggi è giusto parlare di corsa a quattro per il 2° posto. Tanto, si sa, i giudizi cambiano di settimana in settimana, almeno là in alto. Gerarchie più chiare sembrano invece esserci nella corsa ai playoff e alla salvezza. Per gli ultimi due posti per la post season Sampdoria e Brescia hanno confermato l’ottimo momento psicofisico e sembrano avere qualcosa in più rispetto a Pisa e Reggiana, sprovviste rispettivamente di equilibrio e qualità per ambire alla continuità che serve per lo sprint.

Il Palermo cambia. I rimpianti dello Spezia

Caso a parte quello del Palermo, che a Pisa è ricaduto nei soliti errori: la sconfitta ricalca quelle contro Brescia e Ternana ed è figlia della totale mancanza di equilibrio, per la quale Corini si avvia a pagare il prezzo più alto. Il posto nei playoff è quasi definito e un nuovo allenatore potrebbe portare nuovo entusiasmo e “minacciare” le rivali che invece, Catanzaro e Brescia a parte, rischierebbero di arrivare ai playoff da deluse. Molto meno definiti i contorni della zona retrocessione. Con il Lecco ormai spacciato, dal Cittadella in giù sono tutti in ballo e quasi tutte claudicanti a livello di umori. Da un Modena smarrito ad un Bari impaurito, fino ad un Cosenza senza più certezze. L’eccezione è rappresentata dallo Spezia, che nell’ultimo mese ha un passo da playoff. Otto punti in quattro partite alimentano rimpianti per ciò che doveva essere questa annata alla luce della rosa a disposizione, ma archiviare la pratica salvezza senza playout sarebbe già un successo per come si era messa l’annata. Del resto, e il Brescia lo insegna, ogni campionato è diverso dall’altro…