Armstrong e il doping: "Io e Ullrich i migliori di una generazione di merda"

Riportiamo le dichiarazioni di Lance Armstrong in relazione a quelle rilasciate nei giorni scorsi da Jan Ullrich sull'utilizzo del doping in quegli anni. Dichiarazioni forti che non passano inosservate su un periodo non proprio felice del ciclismo mondiale.

armstrong doping

Lance Armstrong torna a parlare di doping e lo fa in modo non certo banale. Le sue dichiarazioni seguono quelle rilasciate dal tedesco Jan Ullrich nei giorni scorsi che aveva candidamente ammesso l'uso di sostanze dopanti durante il periodo precedente e successivo alla sua vittoria del Tour de France 1997. Dichiarazioni che non fanno certo una grande pubblicità neanche alla corsa francese che partirà da Firenze la prossima estate.

Armstrong ha chiaramente confermato quanto già espresso dall'amico-rivale tedesco sull'uso di doping nel ciclismo in quegli anni. Ha tenuto anche a precisare come questa pratica fosse in un certo modo quasi obbligatoria per competere ai massimi livelli, anche per due campioni come sono stati loro.

Armstrong sul doping: "Io e Ullrich icone del nostro tempo"

"Eravamo entrambi delle icone nei nostri paesi -sottolinea il texano- Io, perchè avevo sconfitto il cancro e avevo ispirato molte persone; Jan perchè è stato il primo vincitore tedesco del Tour. Anche se sembra immodesto: eravamo i più grandi del ciclismo, a livello globale. E facevamo parte di questa generazione di merda. [...] Nè io nè Jan nè nessun altro della nostra generazione avremmo dovuto prendere questa decisione -rivela sentendosi stato costretto- purtroppo la realtà è stata diversa".

Armstrong poi ha dichiarato il perchè della sua visita a Ullrich nel 2018 mentre il tedesco si stava disintossicando. "Marco Pantani era già morto all'epoca, non potevo sopportare di perdere un altro di noi".